Due famiglie distrutte, due comunità unite dal dolore: San Valentino Torio e Pagani
Di Rossella Liguori
«Seppelliteli accanto, così continueranno a tenersi stretti per mano». Jemila Boulila e Rosario Langella, 14 e 16 anni. Un amore nato da poco ed un “per sempre” che ha il sapore dell’eternità segnata dal maledetto chilometro 52 dell’autostrada A30. Lei è morta sul colpo, sbalzata dall’abitacolo, lui qualche ora dopo all’ospedale Ruggi di Salerno. Il pensiero del papà di Rosario risuona nelle sale sterili dell’obitorio dove si trova suo figlio.
Le parole vengono fuori a singhiozzo, e sono quasi sussurrate. Ma il suo è un desiderio forte che ha tutta la forza dell’amore di un papà. Ha chiesto che i due ragazzi possano restare l’uno accanto all’altra nel cimitero della città degli innamorati. Come nelle foto in cui si abbracciano, si tengono per mano. Sono scatti della vita di due adolescenti, dove non può esistere il pensiero che tutto possa finire. Che la vita possa interrompersi così quando c’è tanta strada ancora da fare.
Due famiglie distrutte, due comunità unite dal dolore: San Valentino Torio dove risiede la famiglia Boulila, e Paganidove vivono Langella. Domani lutto cittadino e bandiere a mezz’asta. Erano in cinque a bordo della Toyota Yaris. Il fratellino di Jemila, Mourad, appassionato di karate, è in gravissime condizioni, così anche la mamma, Giusy Ruocco Sorrentino. Il papà, Hedi Boulila, di origini tunisine, nato a Sarno, non ha riportato ferite gravi. È un uomo che sta vedendo la sua famiglia sgretolarsi, sta raccogliendo il coraggio per non abbandonare la speranza che qualcuno si salvi, anche se l’altro figlio di 8 anni è gravissimo in ospedale.
“Una ragazza dolce e sensibile”
Jemila frequentava l’istituto magistrale di Nocera Inferiore, dove ieri mattina, docenti e studenti hanno voluto ricordarla osservando un minuto di silenzio. «Una ragazza dolce e sensibile – ricorda Simona – Aveva tanti sogni per il suo futuro. Guardando quello che è accaduto, in un attimo sono state distrutte delle vite, noi amici vogliamo fermarci a riflettere su quanto la vita metta tutti noi davanti a prove così dure e tanto dolore. Jemila era forte, determinata, guardava lontano. Ed oggi non c’è più. Tutto in pochi istanti». Rosario frequentava l’IIS Fermi di Sarno. «Ci uniamo al dolore di due famiglie ha detto il dirigente Antonio Di Riso – Una perdita terribile, improvvisa che ci lascia senza parole. Due giovani vite spezzate». Ornella è la sorella di Jemila e Mourad, non era con loro, ma a casa. Sono stati alcuni familiari a raccontarle l’accaduto.
Ieri un via vai incessante al civico 117 di via Vetice. «Non ho ragione di scomparire se riesco a vivere nei vostri cuori» si legge sul manifesto della 14enne a ricordare la sua voglia di vivere, il suo amore per gli altri. Oggi alle 16 l’ultimo saluto nella chiesa di Santa Maria della Consolazione. Le lacrime si mescolano alle preghiere. Il dolore si alterna alla speranza. Giusy è una mamma che lotta ancora, in coma, collegata ad un ventilatore meccanico. È un operatore socio sanitario, lavora all’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno. Pochi mesi fa ha festeggiato il compleanno. Sui social gli scatti di quella felicità. «Grazie a mio marito ed ai miei figli» ed in sottofondo la musica, i colori dei fuochi d’artificio. Una gioia che sembra oggi lontanissima. Le stesse piattaforme social che ieri si sono strette al dolore con immagini di lutto anche dei tanti amici di Hedi, un papà ed un marito che affronta un dolore troppo grande. «Caro Hedi, – scrive un familiare – siamo tutti accanto a te in questo momento doloroso. Siamo senza parole. Preghiamo Dio perché protegga e salvi Giusy e Maurad»